Parliamo di... minima lavorazione

La minima lavorazione del terreno, compresa la tecnica dello strip tillage (cioè la lavorazione a strisce), è stata inserita da tutti i nuovi PSR italiani all’interno della Misura 10 e beneficerà sino al 2020 di importanti contributi all’ettaro per coloro che la adotteranno al posto della tradizionale aratura.

Parliamo di... minima lavorazione

Kverneland Group, per mettere in campo questa tecnica di lavorazione “conservativa”, è protagonista assoluto sul mercato con tre tipologie di attrezzature che rientrano perfettamente tra quelle indicate dalla Pac.

La gamma di coltivatori  CLC portano una doppia o tripla fila di denti flessibili che aprono qualsiasi tipo di terreno e lo penetrano verticalmente, effettuando la miscelazione insieme a un leggero interramento dei residui colturali, che è seguita da una o due dischiere dentate chiamate Gang che possono essere abbinate con diverse tipologie di rulli.

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Gli erpici a dischi Qualidisc, che possono operare sia su terreni umidi sia su terreni secchi, con due dischiere distanti tra loro 900 mm per diminuire la richiesta di sollevamento, ciascuna delle quali porta una fila di dischi con un diametro maggiorato di 570 mm e con spessore di 6 mm per resistere agli urti laterali. L’erpice livellatore sistemato tra l’ultima fila di dischi e il rullo permette il livellamento sui terreni soffici e l’affinamento su quelli molto tenaci.

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Infine, il Kultistrip per effettuare una lavorazione a bande intervallate da strisce dove rimangono intatti i residui colturali. L’attrezzatura porta cinque diversi organi di lavoro che fessurano il suolo e preparano a 20 cm di profondità un soffice letto di semina, con la possibilità di interrare contemporaneamente il concime minerale, i liquami e i digestati, abbinando un'attrezzatura accessoria di distribuzione.

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